I conti del calcio italiano /3 Il disastroso confronto con i campionati stranieri e i meriti dell’Atalanta, che limita i danni

scheda. La terza parte dell’approfondimento di Giovanni Cortinovis

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S econdo l’edizione 2025 di Report Calcio, lo studio realizzato dal Centro Studi Figc in collaborazione con PwC e AREL, nel 2023 il fatturato aggregato di circa 700 club calcistici europei partecipanti alle 55 Serie A nazionali è stato di 26,8 miliardi di euro, in aumento del 12 per cento rispetto al 2022 e del 16 per percento rispetto al 2019, l’ultima annata non condizionata dal Covid-19. Tuttavia continuano a crescere anche i costi, a partire dagli stipendi: erano 14,7 miliardi di euro nel 2019, sono saliti a 18 miliardi di euro nel 2023, innalzando i costi aggregati complessivi a 28,3 miliardi di euro. La perdita totale nel 2023 è stata di un miliardo e mezzo di euro. Se non altro la perdita è in calo del 53,6 per cento rispetto al 2022 quando fu di 3,3 miliardi di euro. A causa del Covid-19 nel 2021 la perdita fu di 4,6 miliardi di euro, nel 2020 di 3,1 miliardi di euro e nel 2019 di mezzo miliardo di euro. Il rosso aggregato dell’ultimo lustro è pertanto di 13 miliardi di euro. Nel 2017 e 2018 ci fu invece un utile, prima di mezzo miliardo di euro, poi di 100 milioni di euro, grazie a ricavi superiori a costi. Da allora nel calcio europeo permane un generalizzato squilibrio, nonostante il continuo incremento dei ricavi, tanto che nel 2023 per la prima volta un club calcistico ha superato il miliardo di euro di fatturato: ci è riuscito il Real Madrid che nel 1996 non fatturava più di 83 milioni di euro, a fronte dei 1.073 milioni di euro del 2023.