I conti, il fair play finanziario, le regole: ecco perché Atalanta-Lazio sarà una partita del mondo (del calcio) al contrario

scheda. L’analisi di Enrico Mazza

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Q uarantasei giorni passati dalla chiusura del calciomercato, 6 giornate di campionato, 11 giorni di pausa per le nazionali e mancano 4 giorni alla ripresa con la Lazio che domenica arriva a Bergamo alla New Balance Arena. Sicuramente un buon momento per qualche riflessione di carattere economico-finanziario con un’attenzione particolare per i nostri prossimi avversari.

Il caso Lazio

Il club biancoazzurro non ha potuto operare nella sessione estiva del calciomercato perché colpevole di non aver rispettato i parametri della Covisoc per l’ammissione ad operazioni di tesseramento. La norma che ha coinvolto così pesantemente il club presieduto da Lotito prende in esame l’indice di liquidità (il rapporto tra debiti e crediti nel breve periodo), l’indebitamento ed il rapporto tra costo del lavoro e ricavi. I controlli sono trimestrali e la Lazio ha ricevuto lo stop il 31.03.2025 per tutti e 3 i parametri, la proprietà avrebbe potuto rimediare all’indice di liquidità immettendo nuovi fondi ma non è stato fatto e si è preferito optare per un calcio mercato all’insegna dell’immobilismo anche perché non essendo in regola con gli altri 2 parametri non le è stato consentito neppure di procedere ad acquisti compensati da cessioni che è un po’ quello che ha fatto la Roma sull’altra sponda del Tevere. Il risultato estivo è stato dunque l’acquisizione a titolo definitivo di 4 calciatori giunti alla scadenza del prestito. Nicolò Rovella per 17 milioni dalla Juventus, Nuno Tavares 5 milioni dall’Arsenal, Luca Pellegrini 4 milioni, Dele Bashiru 4 milioni dall’Hatyaspor; sempre per fine prestito ma senza esborsi sono rientrati Cataldi e Cancellieri. In uscita, in pratica, una sola cessione remunerativa, quella di Loum Tchaouna al Burnley per 15 milioni con annessa plusvalenza di 8 milioni.