Il calcio dopo il Covid ha ripreso a far soldi, tranne i campioni di debiti. Società al bivio tra soldi e vittorie (poi c’è l’Atalanta)

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I n campionato è stranamente distaccato 5 punti dalla vetta, in testa c’è Arsenal di Mikel Arteta, ma pochi giorni fa il Manchester City ha stabilito un vero e proprio record finanziario chiudendo il bilancio al 30.06.2022 con ricavi per 731 milioni di euro, superando il Real Madrid abituato a stare al vertice in questa speciale classifica. Anche la voce utili (48 milioni) stabilisce un nuovo massimo per il club, il tutto accompagnato dai successi sportivi della scorsa stagione con la quarta vittoria in Premier negli ultimi 5 anni oltre al raggiungimento delle semifinali in Champions ed Fa Cup. Naturalmente è stato possibile raggiungere questi risultati grazie alla riapertura degli stadi, con 27 partite casalinghe a cui si aggiungono i concerti ritornati all’Etihad Stadium. Attenzione però perché anche in Premier, il campionato più ammirato per la sua competitività ed organizzazione, affiora qualche perdita e restando a Manchester troviamo lo United che a causa di ingaggi di giocatori poco redditizi uniti alla mancata presenza in Champions presenta oggi una posizione debitoria allarmante con un deficit 21/22 pari a 126 milioni, cui si aggiungono le sempre più forti voci di un disimpegno dalla famiglia Glazer con possibile futura cessione. I bilanci di gran parte delle società calcistiche hanno il periodo d’esercizio che va dal 1 luglio al 30 giugno dell’anno successivo (periodo cui si è allineata anche l’Atalanta) per mantenere una certa aderenza con la stagione sportiva e cosi l’autunno è stato ricco di pubblicazioni un po’ in tutta Europa. Vediamo insieme altri casi significativi.