F ra pochi giorni, il 30 giugno, si chiuderà ufficialmente la stagione sportiva 2024/25 e con essa il bilancio relativo a questo esercizio. Per conoscerne i valori definitivi dovremo però attendere la fine di novembre, tutt’al più l’inizio di dicembre, perché prima dovrà svolgersi l’Assemblea dei soci di Atalanta Bergamasca Calcio Srl per esaminare ed approvare il bilancio d’esercizio chiuso al 30 giugno 2025. Quello che possiamo già anticipare, alla luce della terza trimestrale, è il segno positivo del Conto Economico: il documento di sintesi dei primi nove mesi, dal 1° luglio 2024 al 31 marzo 2025, ha infatti fatto registrare un utile netto di 56,542 milioni di euro. Il profitto era più alto dopo il primo semestre (65,375 milioni di euro), chiuso a fine dicembre, che a sua volta era un filo inferiore al dato del primo trimestre, archiviato a fine settembre, pari a 67,157 milioni di euro.
I ricavi che non mutano
Per l’Atalanta sarà il 10° bilancio consecutivo in utile, un record per il calcio italiano. La seconda miglior prestazione nazionale porta la firma del Napoli, capace di chiudere 8 bilanci di fila con un profitto, dalla stagione 2006/07 alla 2013/14. Per i partenopei però gli utili di quel periodo furono tutti contenuti tra gli 0,3 milioni di euro (2009/10) e i 20,2 milioni di euro (2013/14). Di conseguenza l’utile cumulato degli otto bilanci dei campani fu di 71,7 milioni di euro. Invece per l’Atalanta, fatta eccezione per il bilancio 2016 chiuso con appena 256.916 euro, l’utile netto ha sempre superato i 5,6 milioni di euro, arrivando fino ai 51.738.249 euro del 2020, con ulteriori quattro bilanci archiviati con un profitto di oltre 23,9 milioni di euro. Il volume complessivo degli utili dell’Atalanta dal 2016 ad oggi supera quindi i 193 milioni di euro, un valore abnorme per il calcio italiano.