Nuovo fair play: le sanzioni, le regole. E perché, con questi conti, l’Atalanta ha una grande occasione per il futuro

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S ono dovute arrivare le sanzioni Uefa imposte a numerosi club per tornare a parlare di fair-play finanziario o, come verrà definito da qui in avanti, sostenibilità finanziaria. Ripercorriamone in sintesi i provvedimenti: l’analisi ha riguardato gli esercizi 2018, 2019, 2020, 2021 e 2022 con le annate ‘20 e ‘21 valutate come un unico periodo e con adeguamenti specifici legati all’emergenza Covid. Sono stati 8 i club sanzionati tra cui 4 italiani: Roma, Inter, Juventus e Milan. L’entità delle sanzioni pecuniarie, riportate in tabella, ha indispettito parecchi osservatori in quanto ritenute troppo blande rispetto all’entità degli sforamenti di bilancio effettuati. Va anche detto che solo il 15% dell’importo è esigibile immediatamente mentre il restante 85% verrà richiesto solo qualora non si rientri nel programma di rientro definito.

Archiviata però questa comprensibile delusione vanno analizzate le condizioni a cui verranno sottoposte nei prossimi anni le squadre oggetto del “settlement agreement”, tradotto piano concordato. Anche in questo caso elenchiamo i paletti principali: i club potranno arrivare a un deficit massimo fino a 60 milioni che dovrà però, in ogni caso, essere risanato da un aumento di capitale. Sugli andamenti economici vi sarà un monitoraggio semestrale degli organi Uefa. Inoltre le 4 squadre non potranno inserire nuovi acquisti nelle liste Uefa a meno che la differenza acquisti-vendite non sia in positivo.