Tutti i dati: l’analisi del calciomercato e l’impatto dei soldi arabi. Serie A: è dell’Atalanta (Højlund) la cessione record

scheda. Un lavoro di Giovanni Cortinovis

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L’ ultimo calciomercato passerà alla storia per l’esplosione delle spese per i cartellini dei club della Saudi Pro League, il campionato di Cristiano Ronaldo che ha rappresentato il precursore, trasferendosi all’Al Nassr lo scorso gennaio. Pur avendo soltanto 18 squadre infatti i club sauditi hanno stipulato contratti di acquisto per la bellezza di 864 milioni e mezzo di euro.

Soltanto la Ligue 1 francese ha superato, e di poco meno di una quarantina di milioni di euro, questo importo. Un caso a parte resta la Premier League le cui società, sempre più ricche grazie ai munifici contratti televisivi, hanno alzato ancora l’asticella arrivando a scucire nella sola ultima sessione estiva 2,8 miliardi di euro.

Il colosso inglese

Per rendere l’idea, i quattro campionati più importanti al mondo, dopo quello d’oltre Manica, hanno speso complessivamente poco di più, ossia 2,9 miliardi di euro: 901 milioni di euro quello francese, 854 milioni la Serie A, 747 milioni la Bundesliga e 439 milioni la Liga.

Segno di un divario che anziché ridursi continua a crescere: nell’estate del 2019, per dire, la Premier League spese 1,45 miliardi di euro ma la Serie A arrivò a 1,23 miliardi e il massimo campionato spagnolo a 1,38 miliardi. I distacchi erano tutto sommato contenuti e anche Ligue 1 e Bundesliga non era lontane, avendo sborsato circa metà della Premier League, 711 milioni l’una e 747 milioni l’altra mentre adesso i tedeschi sono ridotti ad un quarto e i francesi a meno di un terzo degli inglesi.