Atalanta, Caldara e il suo infortunio. Ecco cos’è e che «lavoro» svolge il tendine rotuleo. Tempi e modi di recupero

Articolo.

Lettura 1 min.

M attia Caldara negli ultimi anni ha avuto modo di arricchire il suo curriculum sportivo, tralasciando l’amara parentesi a Milano passando da Torino, e purtroppo anche il suo curriculum medico. Il ritorno a casa era coinciso con una progressiva ripresa di fiducia nei propri mezzi, stimolato dall’ambiente in cui è cresciuto. Le prestazioni via via si erano fatte più rocciose e di valore ed era tornato a buoni livelli di performance e affidabilità, anche se non ancora al top, fino ad arrivare a giocarsi la semifinale di Champions con il PSG. Purtroppo negli ultimi giorni il dolore al tendine del ginocchio sinistro (quello già sottoposto a ricostruzione del legamento crociato anteriore) si era fatto più intenso tanto da lasciarlo ai box per la partita del Cagliari. Sottoposto ad indagini si è evidenziata una lesione parziale del tendine rotuleo che lo ha portato nel giro di qualche giorno sotto i ferri per un’operazione chirurgica di riparazione. La notizia positiva è che appunto si tratta di una lesione parziale e non totale e che quindi ha una prognosi migliore. È certo che, visti i precedenti infortuni (Crociato anteriore sinistro e tendine d’Achille destro), il percorso riabilitativo e di riatletizzazione sarà di fondamentale importanza per il ritorno in campo. Vediamo di approfondire.