Atalanta-Fiorentina sarà Gasp-Italiano, cioè una battaglia a tutto campo. Ecco il bigino di presentazione

scheda. La presentazione di Massimiliano Bogni

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N umeri del presente, previsioni tattiche su quel che potrà essere la partita in arrivo, uno sguardo sul passato e uno sul duello che potrebbe decidere le sorti dell’incontro. Per arrivare preparati a ogni gara dell’Atalanta nel massimo campionato italiano, ecco la storia in breve delle partite dei nerazzurri come se fosse un’edizione Bignami, un bigino da portarsi con sé ogni fine settimana. Oggi il capitolo è intitolato “Atalanta-Fiorentina”.

Previsioni tattiche

Essere talmente certi dei princìpi che schiererà una squadra che, prima della trasferta a Torino di due settimane fa, ha visto 141 formazioni titolari consecutivamente diverse dalla precedente dice molto dell’identità che Vincenzo Italiano ha conferito alla Fiorentina. Anche nel posticipo con la Roma, nonostante un possesso palla concesso quasi totalmente alla formazione di De Rossi, non si può dire di aver visto una Fiorentina “differente” dal solito. La difesa in linea a 4 all’altezza della linea di metà campo, anche a palla scoperta sulla prima costruzione avversaria, è rimasta quella, anche nel caso in cui Milenkovic e Ranieri si trovassero in parità numerica con 50 metri di campo alle spalle da coprire.

Le scalate in avanti di uno dei due centrocampisti centrali sul primo regista avversario sono rimaste quelle, col duplice scopo di mantenere densità numerica nella metà campo avversaria e svincolare il mediano tecnicamente meno portato dal riciclo del possesso appena conquistato. L’evitare la prima risalita del pallone tramite tocchi rasoterra in fascia centrale, scavalcando il centrocampo con un rinvio lungo o indirizzando la circolazione immediatamente sull’esterno per tornare al centro solo dopo un passaggio intermedio – contro difesa a 3, Italiano vuole un esterno alto a fissare ampiezza per allargare maglie di terzetto, con il terzino di parte maggiormente accentrato per dare superiorità nel corridoio interno -, è rimasta quella. La schermatura del centro in pressione, con esterni molto stretti e volti a orientare il possesso avversario verso la linea laterale, è rimasta quella, con il pressing scatenato proprio dal trigger della ricezione dell’esterno alto avversario spalle alla porta. La marcatura a uomo di centrali e terzini a tutto campo è rimasta quella.

Così come queste strategie, sia pregi e difetti si ripresentano costantemente da un paio di stagioni a questa parte. Pregio: il gioco aereo in fase offensiva è da sempre marchio di fabbrica di Italiano. I 12 gol di testa della Fiorentina in questo campionato rappresentano il primato di A (favorito anche dal volume di cross dalle fasce: 16.33 traversoni a gara sono il 2° dato in Italia dietro all’Inter), ma le doti di Nico Gonzalez e Belotti in materia sono anche fonte di seconde palle da attaccare. Difetto: qualsiasi terzino schierato dalla Fiorentina ha notevoli difficoltà nel leggere traiettorie e posizionamento - proprio e dell’uomo marcato – se individuato come bersaglio di una palla alta avversaria. Immaginarsi un uso più massiccio del rilancio diretto su Holm e meno frequente della circolazione tra i difensori da rimessa dal fondo (8.25 di passaggi concessi per azione dalla Fiorentina, 2° in A dietro al Napoli)?