P arlando dei prestiti atalantini della stagione 2022/23 potremmo riesumare un vecchio adagio: “Occhio non vede, cuore non duole”. Essendo lontani, questi giocatori, da Bergamo non sempre vediamo le loro prestazioni e di conseguenza potremmo stare tranquilli. Ma purtroppo, o per fortuna, ci sono i numeri che ci riportano alla realtà dei fatti. E i dati raccontano di un andamento lento verso il basso a testimonianza di una delle più brutte stagioni vissute negli ultimi anni dai giocatori atalantini sparsi per la penisola. Ad aggravare i risultati di tipo tecnico ultimamente è peggiorata anche la situazione sanitaria. Accanto ai lungo degenti come Elia, Gelmi e Varnier si sono aggiunti altri giocatori che, seppur alle prese con infortuni meno gravi, hanno visto interrompersi il loro cammino di crescita. Ci riferiamo soprattutto a giovani come Cittadini, Cambiaghi e Cortinovis che dopo una discreta partenza hanno dovuto fare i conti con l’infermeria. Accanto a questi ve ne sono poi altri che hanno ottenuto presenze a singhiozzo sempre a causa di “problemini” fisici. E questi intoppi non aiutano sicuramente a conquistare spazio e auto stima. Al netto dei guai fisici la stagione dei prestiti si sta però delineando come particolarmente critica. Poche soddisfazioni e tante delusioni, ma soprattutto possiamo dire, usando quasi un ossimoro, vi è «tanto poco» impiego.