Atalanta-Juventus, i dati a confronto e le differenze di stili di gioco: l’aggressività di Gasp, il possesso sterile di Pirlo

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A talanta top, Juventus flop. È quasi tempo di bilanci e della classificazione tra buoni e cattivi: in cima ai due filoni, ci sono le squadre che domani si sfideranno nella finale di Coppa Italia. Comunque vada a finire, il 2020/21 ha già promosso a pieni voti i nerazzurri e bocciato senza appello i bianconeri. La situazione attuale è più unica che rara: l’Atalanta guarda dall’alto verso il basso la Juve da qualsiasi angolazione. Sarà davanti in classifica a fine anno, come minimo per via degli scontri diretti: con un risultato positivo all’ultima, i nerazzurri chiuderebbero con più punti dei bianconeri per la seconda volta nella storia, cinquantanove anni dopo il 1961/62. Ironia della sorte, la Vecchia Signora spera che questo accada: se l’Atalanta non perderà contro il Milan, la Champions si avvicinerà a Torino. Il sorpasso è avvenuto quest’anno, improvvisamente: sì, perché, nelle precedenti quattro stagioni, la banda Gasperini aveva incassato 80 punti di ritardo dalla Juventus. Che aveva puntualmente chiuso davanti, per il semplice fatto che aveva vinto tutti gli scudetti. Nel 2020/21, l’Atalanta si è confermata lassù e la Juve è crollata, andando a mettere a forte rischio un piazzamento tra le prime quattro, che invece Toloi e compagni hanno già messo in cassaforte.