S olamente una sconfitta nelle 14 gare già giocate in totale in questa Serie A potrebbe nascondere parte delle difficoltà mostrate sia da Cremonese che Atalanta. Quanto i 10 punti in classifica dei grigiorossi, padroni di casa nel sabato dell’8° turno, sono “veri”? Quali i punti di forza del gruppo di Davide Nicola e quali, invece, le caratteristiche che potrebbe sfruttare l’Atalanta per mantenere quantomeno l’imbattibilità in campionato?
Uomini e strategie chiave della Cremonese
Per la seconda stagione consecutiva, l’Atalanta affronterà una squadra allenata di Davide Nicola al termine di una settimana riempita dall’impegno in Champions League. Le insidie che porta con sé la trasferta a Cremona ricalcano in buona parte quelle vissute a Cagliari nel dicembre 2024: i grigiorossi alterneranno brevi e intensissimi momenti in pressione alta a più lunghe porzioni di gara dal baricentro difensivo molto basso, ricalcando lo schema che ha permesso alla squadra di Nicola di raccogliere già così tanti punti in classifica e ha infastidito la manovra atalantina contro Parma e Lazio. Da sottolineare l’avvicendamento già avvenuto tra i pali: dopo il 2024/25 a Como, Emil Audero è alla seconda stagione consecutiva in cui viene scalzato da un estremo difensore teoricamente più arretrato nelle gerarchie. Silvestri non è un profilo più affidabile né nel gioco coi piedi né nella difesa dello specchio, ma trasmette evidentemente una maggior sicurezza ai compagni, dote sempre troppo sottovalutata nel giudizio di valore che si esprime su un portiere. A non cambiare (quasi) mai è il terzetto di difensori centrali, con pro e contro ormai assodati: a Terracciano (braccetto destro) sono affidate le rare scalate in avanti per farsi sentire fisicamente sull’uomo anche in zone più avanzate del campo, a Baschirotto e Bianchetti (centrale e braccetto sinistro) la copertura della profondità e il mantenimento delle posizioni nella difesa in area di rigore. La Cremo è una squadra che ha “piacere” nel difendersi all’interno dei 16 metri, proprio perché fatica nel prendere la posizione nel duello contro gli attaccanti avversari se costretta a farlo in avanzamento: con un centrosinistra dell’attacco atalantino probabilmente intasato dalla presenza di una mezzala dinamica anche nelle corse all’indietro (Bondo o Payero) e un braccetto nato per stringere il campo davanti a sé con massima aggressività (Terracciano), il centrodestra dell’attacco atalantino sarà la zona fisiologicamente più libera e dalla quale trarre maggiori benefici.