È stato il primo lampo del mercato estivo atalantino. Stiamo parlando del trasferimento a titolo definitivo di Matteo Ruggeri al Club Atletico de Madrid per una cifra intorno ai 20 milioni di euro. Dopo 109 maglie neroazzurre, due gol europei e dieci assist, il ragazzo di Zogno si è trasferito in un club di grande prestigio che può vantare in bacheca ben 10 scudetti, oltre a diversi altri trofei nazionali e internazionali fra cui una Coppa Intercontinentale. Un trasferimento questo che ha sorpreso i tifosi atalantini per svariati motivi. Il lignaggio dell’Atletico, il fatto che l’ultima stagione di Ruggeri non fosse stata esaltante e soprattutto che ad andarsene fosse un ragazzo bergamasco cresciuto sin da piccolo sui campi di Zingonia. Perché diciamo la verità, da una parte inorgoglisce che un bergamasco vada a giocare a Madrid ma dall’altra intristisce il fatto che l’Atalanta veda partire verso altri lidi un «enfant du pays» cresciuto nel vivaio. Ma Zingonia ha sempre sfornato ottimi prodotti e negli anni addietro, ancor più di oggi, abbiamo assistito a simili fenomeni migratori. Il trasferimento di Ruggeri ci ha indotto ad andare a ritroso, nella storia nerazzurra, per ripescare storie simili.