G razie al gol di Athekame nei minuti di recupero col Pisa, si conferma la Cremonese l’unica squadra ad aver sin qui superato il Milan in stagione. Come potrà riuscirci anche l’Atalanta, nell’anticipo del turno infrasettimanale di Serie A? Quali le certezze e quali invece i punti deboli dei rossoneri di Massimiliano Allegri?
Uomini e strategie chiave del Milan
Nonostante i proclami estivi ipotizzassero uno schieramento sulla traccia del 4-3-3, la realtà rossonera di questo inizio di Serie A si è modellata attorno a una struttura di gioco molto più simile alle ultime eredità di Massimiliano Allegri nella seconda esperienza juventina, conclusasi con la finale di Coppa Italia vinta contro l’Atalanta nel maggio 2024.
Maggiore attenzione e analisi – proprio perché sono i dettagli più curati e lavorati dallo staff tecnico – meritano le varie sfumature della fase di non possesso milanista. Il terzetto di difensori centrali mantiene maglie sempre strette, anche a costo di sacrificare bruschi accorciamenti in avanti: lo scopo principale del Milan è quello di coprire con costanza i fianchi di Matteo Gabbia, capace di dominare di lettura e intelligenza calcistica le situazioni “calde” a difesa dell’area di rigore ma assai vulnerabile se portato a scivolare in orizzontale e tenere contemporaneamente il contatto con l’attaccante avversario. Quando la formazione di Allegri riesce a mantenersi stretta e compatta al di fuori della propria area di rigore, il Milan si è dimostrato sin qui solido e a proprio agio nella copertura degli spazi: l’abbassamento degli esterni e lo scaglionamento del trio di centrocampisti rende il blocco milanista difficile da forzare dall’interno. La soluzione più redditizia? Innescare con ritmo un isolamento col quinto a tutta fascia meno lucido nella difesa dell’1vs1 (Saelemaekers ed Estupiñán i più vulnerabili), anticipando il raddoppio sistematico portato dalla mezzala dello stesso lato.