La rivoluzione di Vieira che ha salvato il Genoa: ecco il bigino che presenta l’ultima trasferta dell’Atalanta

scheda. La presentazione di Massimiliano Bogni

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D opo aver riaperto a sorpresa la questione-Scudetto tra Napoli e Inter, il Genoa di Patrick Vieira non potrà fare altrettanto con i dubbi europei dell’Atalanta. Coi nerazzurri aritmeticamente al 3° posto e qualificati alla prossima Champions League e i rossoblu già salvi da alcune settimane, cosa aspettarsi di diverso dal 5-1 dell’andata? Chi, tra i giocatori del Genoa non ancora affrontati in stagione dalla squadra di Gasperini, cercherà di impedire all’Atalanta di raggiungere nuovi record di punti e gol subiti lontano da Bergamo?

Volti nuovi

PATRICK VIEIRA – Si deve obbligatoriamente partire da lui, summa del cambiamento radicale (non netto, ma progressivo) che questo Genoa ha mostrato nel corso di questo 2024/25. Subentrato al 13° turno ad Alberto Gilardino, le esperienze con Crystal Palace e Strasburgo non avevano permesso di creare troppe aspettative chiare su quale forma potesse prendere il Grifone.

La rosa, ed era già chiarito nelle settimane iniziali del campionato, è risultata fortemente indebolita da quella della scorsa stagione, soprattutto nel reparto avanzato: se i primi mesi di Genoa hanno cercato di ovviare puntando sì su una ordinata fase difensiva, ma molto vicina alla propria porta, lo spartito dei rossoblu di Vieira è cambiato non come interpretazione (obiettivo n°1 rimane quello di “distruggere” la manovra avversaria invece di puntare a crearne una propria) ma come altezza e aggressività nell’eseguire le stesse richieste. Dall’arrivo del mister francese il Genoa è 4° per PPDA (solamente Bologna, Juventus e Como concedono meno dei 10.30 passaggi per azione difensiva permessi dal Genoa alla circolazione avversaria), 2° per aggressioni (contrasti, pressioni e falli entro 2” da una ricezione avversaria), 2° per riaggressioni, 4° per pressioni nella metà campo avversaria. Anche solo limitandosi alle ultime 10 gare, i passaggi a vuoto di rendimento non sono mancati (Empoli e Lazio in casa, Cagliari ed Empoli in trasferta), ma le basi strategiche su cui impostare la prossima stagione non mancano.

NICOLA LEALI – Dalla gara successiva al crollo di Bergamo di fine ottobre 2024 alla penultima giornata di Serie A, la porta rossoblu ha trovato un nuovo e inatteso padrone: reduce da 4 stagioni da titolare in B ad Ascoli e un 2023/24 da secondo di Josep Martinez all’ombra della Lanterna, il classe ’93 di Castiglione delle Stiviere ha approfittato dell’infortunio all’anca del titolare Gollini per prendergli il posto e non lasciarselo soffiare al ritorno di Gollorious.

Non è blasfemia comparare il rendimento di Leali a quello di Carnesecchi: il volume di interventi richiesti è quasi sovrapponibile (Nicola fronteggia 3.75 tiri in porta ogni 90’, Marco 3.63), così come l’efficacia nella risposta (76.2% di parate per Leali, 75-9% per Carnesecchi). Anzi: nonostante non brilli certo per esplosività sulle palle alte, che siano tiri o cross, Leali è dietro solo a Radu del Venezia nella metrica forse più “influente” sull’effettivo peso delle respinte: il differenziale tra Gol attesi da tiri in porta subiti e Gol effettivamente concessi è +0.31 ogni 90’ (Carnesecchi è 6°, secondo il modello Opta, con +0.13).