Il calcio e la borsa: che crollo col virus. Ma per le italiane disastro pure prima. Esempio Manchester, scommessa Ajax

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L’ assenza di partite giocate ed il dibattito su come e quando completare i campionati professionistici hanno purtroppo spostato l’attenzione dalle componenti tecniche del gioco del calcio a quelle prettamente economiche: il mancato incasso dei diritti Tv, possibili problematiche legate ai contratti di sponsorizzazioni ed il taglio percentuale degli stipendi sono gli argomenti più gettonati in queste ultime settimane. Anche all’occhio dei tifosi più passionali appare ormai evidente come la salute economica dei club calcistici, già piuttosto flebile prima dello scoppio della pandemia, versi ora in una situazione drammatica pur con le dovute differenze tra paesi e club. Se poi fino a qualche decina d’anni fa per il comune tifoso la situazione patrimoniale del proprio club era un aspetto considerato marginale oggi vi è sempre più interesse per la materia e solo conoscendo il cosiddetto budget di spesa si può provare ad immaginare le prospettive a breve ed a lungo termine della propria squadra. I bilanci rimangono comunque di difficile lettura causa il differimento temporale degli stessi piuttosto che per la scarsa comprensione dei meccanismi relativi a flussi di cassa ed ammortamenti. Molto più intuitivo invece può rivelarsi osservare come si stanno comportando i valori delle società calcistiche quotate in Borsa. E’ quello che cercheremo di fare con questo approfondimento.