Il calcio organizzato di Fabregas, la sfida con Juric: ecco il bigino che presenta Atalanta-Como

scheda. La presentazione di Massimiliano Bogni

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D opo le trasferte torinesi senza supporto sugli spalti, l’Atalanta ritrova il pubblico nerazzurro tra le mura amiche in Serie A col Como. Il primo derby lombardo degli 8 che caratterizzeranno questo campionato anticipa la seconda sosta per nazionali dell’annata, mettendo di fronte due squadre dalla fisionomia tattica e dai metodi di promozione della propria immagine tra i più lontani all’interno del panorama italiano.

Uomini e strategie chiave del Como

Analizzare il calcio proposto dalla squadra di Fàbregas vale sempre la pena: il progetto è uno dei più coerenti e identitari del medio-alto livello della Serie A, e il potenziale di spesa della proprietà dei lariani lascia presupporre che possa trasformarsi in un habitué dell’élite del calcio italiano. Non solo marketing e immagine, però: se il Como riesce a vendersi bene, ad attirare attenzioni e meritare considerazione, è soprattutto per come l’11 del mister catalano si mostra sul campo.

I lariani, innanzitutto, sono una squadra che “provoca” e costringe gli avversari di turno a esprimersi al meglio, proprio grazie all’ambiziosa strutturazione della manovra e della progressione progettata dallo staff tecnico biancoblu. Quanto il Como voglia attirare la pressione dei rivali, quanto goda nell’allontanarli dalla propria metà campo per trovare corridoi verticali e diretti in un secondo momento, è testimoniato dai numeri in fase di possesso palla di Jean Butez, portiere titolare e sempre impiegato in stagione da Fàbregas: il francese è il lanciatore lungo più preciso tra i portieri di A, il primo regista oltre i 40 metri del campionato, fondamentale per saltare la pressione avversaria (55.7% di precisione!) e, allo stesso tempo, il 3° estremo difensore dalla lunghezza media di passaggio più bassa del campionato – meno dei suoi 29.8 metri solo i 25.2 di Sommer/Martinez (Inter) e i 25.7 di Meret/Milinković-Savić (Napoli).