Il Parma che cerca la salvezza, l’Atalanta che vuole la festa: ecco il bigino dell’ultima di campionato

scheda. La presentazione di Massimiliano Bogni

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L’ Atalanta è da un paio di settimane sicura addirittura del 3° posto finale, non solo del raggiungimento dell’obiettivo Champions League; il Parma che chiuderà la stagione al Gewiss Stadium, invece, avrà da giocarsi molto in zona salvezza, con un orecchio anche ad altri campi per capire se un’eventuale sconfitta diventerebbe dolorosa o meno. Rispetto all’1-3 del Tardini dell’andata, soprattutto in casa emiliana, non sembrano passati poco più di 6 mesi, ma una vita intera.

Volti nuovi

CRISTIAN CHIVU – Pochissime le presentazioni necessarie per il suo passato da calciatore (più di 80 presenze con ognuna tra Ajax, Roma e Inter), un percorso agli esordi tra i professionisti da allenatore dopo 6 anni di “gavetta” nel settore giovanile dell’Inter. Da metà febbraio, il rumeno ha ripercorso anche a Parma il modus operandi utilizzato negli anni ad Appiano Gentile: venuto a contatto con un gruppo nuovo (in questo caso nemmeno plasmato secondo le sue direttive), la parola d’ordine è sperimentare moduli, dinamiche e rotazioni.

Supportato dai risultati iniziali, slegati da grandi meriti strategici (la vittoria col Bologna e i pareggi con Torino e Monza sono stati “casuali”), dal secondo tempo della gara con l’Inter di inizio aprile Chivu ha definito il “suo” Parma, quello con cui ha ritrovato un minimo di ritmo dopo la brusca frenata degli ultimi mesi con Pecchia. Difesa a 3, qualità concentrata nelle due mezzali, coppia d’attacco a cui sono richiesti duelli fisici vinti in continuazione, esterni a tutta fascia di grande dinamismo e disposti a grande sacrificio atletico. Un’impronta “italiana” ben visibile, estremamente concreta ed efficace, che ha “bucato” solamente la trasferta a Empoli.