Il peso dei cambi e dei risultati decisi nei 15’ finali: ecco chi ha più vantaggio (e l’Atalanta c’è)

scheda. L’approfondimento di Enrico Mazza

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S ono trascorse, mentre scriviamo, 24 giornate e la classifica ci dice che vi sono ancora 2 squadre in lotta per lo scudetto, sotto di queste ben 8 squadre possono ancora vantare ambizioni europee mentre nella parte destra della classifica nessuna squadra è già retrocessa e solamente 2 compagini, Genoa e Monza , se dovessero incamerare altri punti a breve, potrebbero trovarsi fra qualche giornata in una terra di mezzo che le lascerebbe senza interessi in classifica, distanti dalla zona Europa ma al sicuro dal terzultimo posto. Due squadre senza obiettivi su 20 totali: al momento un ottimo risultato per l’interesse generale del campionato, un bel salvagente per la Serie A nel suo complesso che solo con un esito incerto delle competizioni può ancora attirare sponsor e spettatori sia allo stadio che davanti alla Tv. Il divario tra grandi e piccole che era sembrato crescere in modo esponenziale nelle ultime stagioni non sembra esseri ulteriormente allargato: ad esclusione di Inter ed in parte della Juventus e del Milan che viaggiano ad alti ritmi, le altre cosiddette big fanno fatica, in ogni giornata, ad onorare il ruolo di favorita. Si valuti che su 236 partite giocate sono state solo 34 le partite che hanno visto vittorie con 3 o più gol di scarto, un dato comunque in linea con la stagione scorsa. In queste 34 partite l’Atalanta è ben rappresentata grazie alle vittorie extralarge di Empoli-Atalanta 0-3, Atalanta-Salernitana 4-1 ed Atalanta-Frosinone 5-0 oltre alla recente vittoria a Marassi con il Genoa. Detto di un maggiore equilibrio l’impressione è che sempre più importanti si stiano rivelando gli ultimi minuti di gioco: è questa una tendenza iniziata ai tempi del Covid, con le tribune desolatamente vuote e per la prima volta 5 cambi, quasi sempre in attacco, pronti a fare la differenza.