La macchina del tempo ci porta al 1967: la gente non vuole Danova in campo, ma è lui a segnare il gol della salvezza

Articolo.

Lettura 2 min.

Q uello 1966/1967 è stato un campionato di Serie A piuttosto strano, particolare. Dentro e fuori dal campo. Dentro perché, quell’anno, la FIGC ha deciso di ridurre il numero di squadre del campionato italiano: da diciotto a sedici. E per l’Atalanta non è una bella notizia, visto che saranno ben quattro le retrocesse in Serie B. Fuori dal campo, invece, avviene un cambiamento epocale: le squadre professionistiche hanno l’obbligo di trasformarsi in società per azioni, una riforma per risanare un calcio pieno zeppo di debiti. Il Tribunale di Bergamo approva lo statuto dell’Atalanta B.C. SPA l’8 maggio 1967, con un capitale iniziale di 50 milioni. A lasciare la società è però una figura storica come Luigi Tentorio, totalmente contrario alla riforma, ma prima di abbandonare ogni ruolo dirigenziale favorisce l’arrivo della famiglia Bortolotti, che qualche anno più tardi scriverà pagine indelebili della storia nerazzurra.