I n giro per il mondo son sempre di più i tifosi dell’Atalanta. E cresce così anche la voglia di unirsi in club per condividere questa bellissima passione. Nell’ultima storia raccontata su questi schermi, Juan Manuel, spagnolo appassionatosi alla squadra per via della compagna bergamasca, ci ha raccontato la sua voglia di creare un club di tifosi, produrre maglie, sciarpe, per «esportare» l’atalantinità in Spagna. È una prassi che sta prendendo piede un po’ ovunque. Abbiamo raccontato di tifosi che vivono in Africa, Asia, Europa ovviamente, America da nord a sud e Oceania. Oggi non facciamo molta strada. Siamo in Svizzera, zona Ticino, per raccontare la storia di un club di tifosi dell’Atalanta nato da poco. Quasi tutti i membri o sono nati in Svizzera da genitori bergamaschi, o sono nati in bergamasca ed emigrati poi. Ma c’è anche chi, svizzero doc, ormai ama l’Atalanta (e ne parleremo poi). Carlo Cattaneo è uno dei tre amministratori del club “Amici Atalanta Ticino”. Nato in Svizzera, ma origini di Pontida, ha cinquant’anni, abita a Manno, nel distretto di Lugano, e fa il parrucchiere. “Sono tifoso fin da piccolo, ricordo i miei zii che mi portavano all’Atalanta - racconta Carlo -. Poi, qui in Svizzera, ero sempre solo coi miei figli a tifare e seguire le partite. Un paio d’anni fa mio figlio mi raccontava che un bambino del paese vicino, al doposcuola, si era presentato con la maglia dell’Atalanta. Un giorno l’ho visto, gli ho chiesto come mai tifasse e mi ha spiegato che il padre, Cesare, era originario di Bergamo. L’ho contattato e siamo diventati amici. Da lì è partita una ricerca su Facebook, girovagando tra le pagine di tifosi dell’Atalanta per vedere se ce ne fossero di svizzeri. Ne ho conosciuti un altro paio e successivamente ci siamo visti allo stadio. Abbiamo creato un gruppo Whatsapp dove ognuno poteva inserire le proprie conoscenze e ora siamo una trentina”.