L’Atalanta, il mercato, le regole sugli stranieri: ecco perché (se si compra) bisogna cercare un italiano

Articolo.

Lettura 1 min.

di Matteo Spini

N ei giorni scorsi, parlando di mercato, Gian Piero Gasperini ha rimarcato un concetto: «Non abbiamo più spazi per stranieri». Non tutti hanno subito capito cosa intendeva, dal momento in cui non esistono limiti all’acquisto di giocatori nati fuori dall’Italia. Se proprio, c’è un tetto di due extracomunitari ingaggiabili dall’estero in ogni sessione (seguendo regole precise), ma comunque l’Atalanta avrebbe uno slot libero, visto che finora ha aggiunto il solo Miranchuk (Romero non conta perché giocava già in A, Mojica perché ha il passaporto spagnolo). E, allora, cosa intendeva Gasp e perché, effettivamente, l’Atalanta preferirebbe acquistare un italiano (magari per il centrocampo, il ruolo in cui potrebbe arrivare l’ultimo rinforzo)? Non si parla, per l’appunto, di soglie sul numero di acquisti: volendo, i nerazzurri potrebbero anche svegliarsi domani e comprare dieci giocatori, magari olandesi, spagnoli o francesi.