Mondiali alle porte: mai tanto distacco come per Qatar 22. Morti, diritti, ambiente: monta la voglia di boicottaggio

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A poco più di due settimane dal via del Mondiale non si spengono le polemiche per la scelta della nazione del medio oriente, tanto che lo sceicco Tamim bin Hamad Al Thani, emiro del Paese, ha affermato che il Qatar deve affrontare una campagna di critiche senza precedenti: «Da quando siamo stati designati come organizzatori della Coppa del Mondo, il Qatar è stato sottoposto a una campagna che nessun Paese ospitante ha mai affrontato». «Inizialmente abbiamo affrontato la questione in buona fede – ha proseguito Tamim bin Hamad Al Thani – e abbiamo anche ritenuto che alcune critiche fossero positive e utili, aiutandoci a sviluppare aspetti che devono essere migliorati. Ma ci è diventato presto chiaro che la campagna continua, si espande, fino a raggiungere un livello di ferocia che ha fatto sorgere interrogativi sulle vere ragioni e motivazioni dietro questa campagna». La principale critica mossa al Qatar ha a che fare con i diritti dei lavoratori impegnati nella costruzione degli stadi e delle infrastrutture necessarie ad accogliere le squadre e i tifosi. Amnesty International è entrata in tackle, definendola la Coppa del Mondo della Vergogna, facendo riferimento alle condizioni dei lavoratori di India, Pakistan, Bangladesh, Nepal, Kenya e Sudan.