Programmare il futuro? Per il centrocampo dell’Atalanta Gabriel Menino sarebbe un nome buono

scheda. L’approfondimento di Gianluca Besana

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N onostante ci siamo appena messi alle spalle una lunga sessione di mercato, quest’ultimo, un po’ di soppiatto, ogni tanto torna a far capolino. La scorsa settimana è emerso un possibile interesse dell’Atalanta per Gabriel Menino, promettente centrocampista del Palmeiras. A molti di voi ora, memori di come si è conclusa la sessione estiva di calcio mercato, sorgerà ora spontanea una domanda: ma la dirigenza non era impegnata nella ricerca di un difensore centrale, giovane e rapido? La risposta è ovviamente sì; ma la programmazione, ovvero la capacità di rinnovarsi nel tempo mantenendo il più possibile inalterato, o addirittura migliorando, il potenziale tecnico di una squadra, richiede di operare contemporaneamente su più tavoli. Per quanto riguarda il difensore centrale, incassato il no di Buongiorno, e non soddisfatte le richieste al rialzo del Verona per Hien, bisognerà con ogni probabilità ricominciare da capo, mettendo già da ora in preventivo che quello di gennaio sarà da questo punto di vista un mercato difficile. Chi è in corsa per qualche obbiettivo, che siano le prime posizioni della classifica, oppure quello di non retrocedere, difficilmente si priva dei giocatori migliori (se non a peso d’oro) tanto in Italia, quanto negli altri campionati principali del vecchio continente. Se il mercato non dovesse offrire “opportunità” sulle quali investire, sarà indispensabile puntare sul classico “no name player”, proveniente dai campionati minori, oppure, aumentando il grado di rischio, rivolgersi ai campionati del centro o sud America.