Retegui e i suoi fratelli bomber dell’Atalanta: viaggio nella storia per scoprire chi sono (2/3)

scheda. Seconda parte dell’approfondimento di Valerio Mazzola

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Seconda parte dell’approfondimento di Valerio Mazzola sulla storia dei bomber atalantini, partendo dall’exploit di Retegui nell’ultima stagione. Puoi leggere QUI la prima parte del lavoro.

C i sono giocatori che hanno realizzato lo stesso numero di reti, abbiamo in questo caso messo sul gradino più basso della classifica il giocatore che ha un peggior rapporto gol/minuti. Ora tuffiamoci in questa hit parade del gol nerazzurro.

10ª posizione: Bassetto

In decima posizione troviamo il vicentino Adriano Bassetto detto “Nane”. Arriva a Bergamo, dalla Sampdoria, nella stagione 1953/54 come se fosse a fine carriera (aveva 28 anni, tanti per l’epoca) e qui ritrova una seconda giovinezza dimostrandosi un bomber di razza. La sua stagione migliore è la 1955/56 quando realizza 18 reti con un rapporto di una rete ogni 160 minuti. Quell’anno lo scettro di capocannoniere di Serie A lo conquista il bolognese Pivatelli con 29 reti mentre il nerazzurro si attesta in quarta posizione. Per lui in quell’annata due rigori e una tripletta. Ma a parte quella stagione Bassetto è a pieno titolo uno dei migliori bomber nerazzurri avendo realizzato 56 reti in Serie A, risultato che gli consente di occupare la terza piazza, con Denis, fra i marcatori atalantini nella massima serie. Alcune fonti citano 57 ma una rete attribuitagli in una vittoria contro la Juventus sembra più che altro un’autorete. Bravissimo nelle punizioni (un Magrin ante litteram) passa alla storia perché in un ‘Atalanta-Juventus (3-2) segna, su punizione da 30 metri, un gol fantasma che costa lo scudetto ai bianconeri. Tornando a Bassetto va ricordato che fu capocannoniere nerazzurro anche nelle stagioni 1956/54 (17 reti) e 1956/57 (15 reti).