Cagliari-Atalanta, match analysis. I due lati della medaglia dei principi di Gasp: «concedi» il pareggio, ma domini sempre

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L a trasferta di Cagliari ha chiuso il secondo “ciclo terribile” di partite ravvicinate che ha coinvolto l’Atalanta. Tra impegni in Champions League e turni infrasettimanali di campionato, i nerazzurri hanno praticamente giocato ogni tre giorni. In queste gare, Gasperini ha sempre dovuto schierare un’Atalanta rabberciata, per via di una serie infinita di infortuni. La gara di Cagliari non è stata differente sotto questo aspetto. Nonostante avesse a disposizione i recuperati Djimsiti e Pessina, Gasperini ha comunque preferito non rischiarli dal primo minuto. Così nel solito 3-4-2-1, de Roon (non perfetto nelle due ultime uscite) ha affiancato Demiral e Palomino nella linea di difesa. Nessuna sorpresa a centrocampo, dove Koopmeiners (non è più una novità) e Freuler hanno agito da centrali, mentre Maehle e Zappacosta sono stati i cursori laterali. Questi due sono stati intensamente sfruttati nelle ultime uscite, se si considera la mole di lavoro che Gian Piero richiede ai suoi esterni. Sulla trequarti, Pasalic e Malinovskyi si sono integrati con il riferimento offensivo Zapata.