Caudano, gufi e gufate. City e Portogruaro, che riscatto da sogno

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G ufa, il professor Caudano?

Sì, gufa: verbo di registro basso (ancorché - ha controllato, una volta - la Treccani lo registri) e forse non adattissimo al suo animo eminentemente gentile. Ma è anche vero che ognuno possiede le sue debolezze, e a lui è toccata questa, in vero delle più innocenti. Coltiva, il professor Caudano, motivi di avversione verso quasi tutte le “grandi” del nostro calcio, motivi che mutano dall’una all’altra e anche al succedersi dei protagonisti, ma che, sostanzialmente, lo tengono in servizio permanente di menagramo, specie quando si tratti di coppe europee. Nelle quali, va da sé, non gli salta neppure in mente di tifare per le italiane in quanto tali, come professano talune anime belle impregnante di patriottismo. Al contrario, cova antichi e nuovi risentimenti, per cui, di solito, gioisce delle sventure delle varie Juventus, Inter, Napoli e giù fino alle romane, e oltre. Se è il caso.