Città chiuse, scuole chiuse, stadi chiusi: gli strani giorni del prof. Caudano, tra Ligabue e un gol di Pacione

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C hiuderanno le porte del Mestalla, sembra. Hanno chiuso le porte del «Leonardo da Vinci». Il che ingenera un senso di anormalità, di eccezionalità che può acuire l’angoscia. Al terzo giorno di pressoché completo isolamento in casa, il Professor Caudano si accorge di quali siano i bastioni residui della sua esistenza, quelli che scherzosamente dentro di sé chiama «i miei sacchi di sabbia alle finestre». Venuto meno il lavoro, ovvero sia ciò che gli permette di relazionarsi con altri esseri umani; evaporata l’allegria naturale degli alunni, che la trasmettono anche solo chiacchierando fra loro all’intervallo, e sorridendo sorrisi da stilnovo (le ragazze) o da spavalda fiducia in se stessi e nella vita (i ragazzi); perso il rito della passeggiata e ridotto al lumicino quello della spesa, il professore conserva due care certezze, senza stupirsene. L’Atalanta e la letteratura.