Il prof. Caudano perdona Palomino, e se stesso. Siamo umani, non campioni (quindi, sbagliamo)

Articolo.

Lettura 4 min.

L a perfezione dura qualche istante. Non di più. La perfezione della felicità, almeno. Per il professor Caudano, sono i tre minuti che vanno dal momento in cui il pallone scagliato da Hateboer in fuga sulla destra si insacca alle spalle del portiere del Valencia Domenech per l’effimero 4-0, al momento in cui la rasoiata di Chersyshev batte Gollini nell’angolino, e fa 4-1. Tre minuti da sogno. Perché vincere 4-0 in un ottavo di finale di Champions League al cospetto di una squadra spagnola, per l’Atalanta, e soprattutto per un suo tifoso sentimentale, è stato sogno, gioia pura, felicità perfetta, appunto. Solo che è durato poco, pochissimo.