Tra Atalanta e Udinese c’è... Gigi Del Neri, o Delneri. Tutta la sua storia, compreso il «giallo» del cognome

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Q uando il terremoto del 1976 ha devastato il suo Friuli lui era lontano, a Foggia a riportare i satanelli nella massima serie, grazie anche ai suoi 3 goal. Titolare innamovibile pure la stagione dopo che vede i rossoneri salvarsi con il fiatone: al suo primo campionato in A Luigi Delneri gioca 29 partite e segna pure una rete. L’Udinese, intanto, manca la promozione in B terminando seconda a 4 punti dalla Cremonese guidata in panchina da Stefano Angeleri: nei grigiorossi ci sono Luciano Bodini, Giancarlo Finardi, Cesare Prandelli ed Emiliano Mondonico. Tutti in campo. In realtà Delneri allora non ha grandi legami con l’Udinese: è nato in provincia, nella bellissima Aquileia, ma il salto di qualità lo fa altrove dopo la classica gavetta da centrocampista nel calcio provinciale. A 16 anni viene notato da uno dei più grandi scopritori di talenti della storia del calcio italiano, Paolo Mazza, che lo porta a Ferrara. Il giovin (classe 1950) magazziniere della Marzotto di San Giorgio di Nogaro si fa subito notare. L’allenatore della Spal di quegli anni è Francesco Petagna, nonno del futuro bomber nerazzurro Andrea e in campo c’è qualche futuro mister di successo: Fabio Capello, Osvaldo Bagnoli, Edy Reja e Albertino Bigon. Ma nel giro di due stagioni disgraziate gli estensi finiscono dalla A alla C: nel 1968 Delneri fa il suo esordio in B, una partita sola, poi dalla stagione 1969-70 comincia a scalare posizioni su posizioni in prima squadra.E qui sveliamo il mistero del cognome: all’anagrafe il nostro è registrato come Delneri Luigi, tutto attaccato.