Un padre, un figlio, una foto. E il racconto di una memorabile vittoria dell’Atalanta a Udine, firmata Vava e Morfeo

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I l campionato è ripreso. Il lavoro di papà Tommaso continua però da casa, come ha deciso la sua azienda e come è oltretutto consentito a chi abbia figli sotto i quattordici anni. E lui il figlio ce l’ha. Quel Giacomino che guarda con lui le partite e che l’altra sera ha avuto una fede da spostare le montagne. Perché al secondo goal della Lazio (sull’autorete di De Roon era rimasto muto, una statua di sale) ha detto, con l’incoscienza dei ragazzini: “La vinciamo noi”. “Scusa?”, gli ha chiesto papà mentre Gollini raccoglieva sconfortato il secondo pallone (in undici minuti) da dentro la porta. “Vinciamo noi: siamo la squadra delle rimonte...”. Tommaso era rimasto in silenzio, pensando la solita cosa: questo è cresciuto negli anni del Gasp e crede che siamo fortissimi. Non sa che cosa significhi tenere all’Atalanta, non sa bene che cosa significhi soffrire: perderemo in casa contro la seconda in classifica che lotta per lo scudetto. Come spesso nella nostra storia... Poi, sono venute le tre reti, con la seconda di Ruslan (Giacomino chiama i suoi idoli per nome) addirittura memorabile. E al fischio finale Giacomo è esploso in un “cosa ti devo detto?!” tenuto dentro dalla inzuccata di Palomino in poi: sai mai che la Lazio pareggiasse nel recupero...