«T ito» ha parato anche i tiri più insidiosi, quelli della vita. Mancini, angolati, di quelli che vedi partire all’ultimo momento e spesso non puoi fare altro che raccoglierli in porta. «Non si vive di solo calcio» aveva spiegato nell’intervista di presentazione a L’Eco di Bergamo del 9 novembre 1991: era stato appena ingaggiato per fare da riserva a Fabrizio Ferron nell’Atalanta di quel galantuomo di Bruno Giorgi. Dopo 5 stagioni da dodicesimo (bei tempi, quelli dei numeri progressivi…) di Walter Zenga all’Inter era pronto per un’altra stagione da panchinaro, per scelta e vocazione