Atalanta, col PSG la differenza è troppa. Ma il senso di impotenza preoccupa (e anche certe scelte)

scheda. Il post partita di Roberto Belingheri (article in italian and english)

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S i può dire tutto, si può ragionare su tutto. Sulle scelte di Juric, sui cambi di Juric, su quell’inizio choc. Ma in fondo a tutto resta un dato di fatto, oggettivo, che si sapeva pure all’inizio: tra Atalanta e PSG ci sono categorie di differenza. E probabilmente giocando cento partite l’Atalanta ne perderebbe una noventina, almeno. Questo è il dato di fatto da cui partire, la base di ogni possibile ragionamento e giudizio sulla partita: troppa, troppa differenza per poter provare a competere. Diciamola tutta e senza remora alcuna: Carnesecchi ha salvato la porta in più di una occasione, il PSG ha giocato fortissimo solo a sprazzi e ha malamente sprecato un rigore. E’ finita com’è finita, e il risultato salva la faccia e anche un po’ l’apparenza, ma la partita ha restituito un netto senso d’impotenza, davanti alla differenza di valori in campo. Poteva finire 6, 7-0, senza dubbio. Così ci portiamo a casa un’apparenza dignitosa, ma resta quel senso d’impotenza che la squadra dovrà essere bravissima a cancellare in vista di domenica a Torino, e in vista delle prossime di Champions. Perché vale quel che s’è detto qui alla vigilia: il cammino dell’Atalanta in questa competizione non dipendeva certo da questa trasferta parigina, alla quale si poteva chiedere un briciolo di speranza, e poco più. Poi certo, da dire qualcosa c’è, siamo qui apposta.