Atalanta, ko che brucia: la prestazione c’era, Lookman è un «plus» in un attacco che fatica. L’incognita? Le energie

commento. L’editoriale post partita

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B rucia, eccome. Perché l’Atalanta del primo tempo è una squadra superiore al Bologna. Ma il Bologna del secondo è stata una squadra ancora più superiore. E non per accampare scuse, ma quel maledetto recupero di San Siro il suo bel peso potrebbe averlo avuto, perché dopo l’1-2 del Bologna è stato assolutamente evidente il gap di forza fisica, di brillantezza, di muscoli del Bologna sull’Atalanta. Che infatti, seppur spinta da tanta buona volontà, non ha mai trovato il ritmo necessario, l’intensità che ne è l’arma migliore, per mettere in affanno la squadra di Motta. L’esito, al netto di episodi sempre possibili, appariva scontato ben prima della fine di una partita finalmente arbitrata con serenità, e senza nessun intervento esterno, senza simulazioni, senza mezzi falli di mano. Una partita di calcio, vinta forse non dalla squadra più forte ma da quella che sulla media distanza ha avuto più energia da spendere, con i cambi che hanno nettamente spostato l’equilibrio della partita. L’Atalanta adesso è una squadra che fatica soprattutto a essere intensa e «soffocante», questo è il tema centrale di questo filotto di partite: è come se la battaglia di San Siro contro il Milan l’avesse privata di qualcosa, oltre ad aver aggiunto un punto in classifica. Restano, in fondo, i punti di discussione.