Atalanta, l’Olympiacos mix di esperti e giovani africani. Riflessioni su obiettivi, mercato, Miranchuk e i mancini

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D ici Grecia e la memoria va subito alla cavalcata di Coppa delle Coppe, 1987/88. Chi c’era sa rispondere, chi non c’era la sa se ha studiato. Ofi Creta, poco più a nord del Pireo, dove si giocherà lo spareggio per proseguire l’avventura in Europa League. L’urna ha detto Olympiacos, e tutto sommato poteva andare peggio, o meno bene. Il calcio greco non è particolarmente evoluto, e i dati di Instat certificano la distanza tra l’Atalanta e la sua prossima avversaria: nerazzurri a quota 280 nell’Index, greci a quota 256. Ci sarà tempo per capire tutto di questa avversaria. Per ora, basti dire che in tutta la stagione solo in una partita la squadra del Pireo ha raggiunto - anzi, superato - l’Index dell’Atalanta: in Europa League, il 30 settembre, nel 3-0 rifilato al Fenerbhace. Per il resto, è una squadra che sarebbe scorretto definire alla portata dell’Atalanta: è inferiore, lo dicono tutti i numeri. E nonostante comandi largamente il suo campionato nazionale, i dati dicono che è una squadra che rispetto alla scorsa stagione ha un rendimento tecnico in flessione abbastanza netta.