Atalanta, la missione compiuta del girone e la notizia di Bakker: il giocatore c’è, e ci sarà

commento. L’editoriale post partita

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C ontava vincere e si è vinto. Contava salire a 10 punti nella classifica del girone, che con due turni di anticipo significano qualificazione garantita. Questo contava, questo è arrivato in fondo a questa partita rognosa, giocata nella spugna del Gewiss. No, non ci segneremo questa notte nella top ten delle più divertenti, nelle top five del calcio spettacolo, non salirà sul podio delle partite memorabili. Ma ci sono notti e notti: quelle dell’estetica e quelle della sostanza. Atalanta-Sturm, sotto il diluvio, era una partita più da sciabole che da uncinetti. Primo tempo contenendo la verve degli austriaci, partiti a mille con l’arma che hanno: la corsa, la pressione. Secondo tempo oggettivamente diverso, con una diversa intensità, direttamente proporzionale al calo dello Sturm, allungatosi e diventato incapace di accorciare sempre le distanze togliendo fiato al calcio di Gasp. Una pecca c’è: come a Graz, la partita è rimasta aperta fino alla fine. Bene per com’è finita, male essersi di nuovo esposti al rischio della rimonta. Detto questo, girone in cassaforte. Talking points veloci, che è tardi tardi. Ma qualcosa da dire come sempre c’è.