Atalanta, nessun rammarico: il 2° posto è un sogno. Quattro riflessioni: Caldara, Sutalo, i (maledetti) rigori, Castagne

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L a prima contro la seconda, e la seconda, lanciatissima, ha rischiato di perdere. Al netto delle proteste per un ridicolo rigore chiesto da Ibrahimovic, al netto di quel disgraziato rigore calciato da Malinovskyi in quella maledetta porta, la stessa dell’errore di Ilicic in Champions, la stessa, soprattutto, dell’errore di Muriel contro l’Inter. La prima (l’Atalanta) contro la seconda (il Milan) nella classifica «post-Covid» hanno confermato di essere squadre vive, in forma, tra le pochissime ormai ad avere qualcosa da chiedere a questo campionato. L’Atalanta, si è visto, vuole il secondo posto con tutte le sue forze. Altrimenti avremmo visto una formazione con una quota rinforzata di turnover. Invece no: dopo la sconfitta della Juve a Udine c’è da scommetterci: a Gasp sarà tornata l’acquolina, quella voglia di tenere tutto in bilico il più possibile. Sarebbero serviti quei maledetti tre punti a Torino, sarebbero serviti tre punti a San Siro. Dopo due belle partite, non sono arrivati né gli uni, né gli altri: segno che era tutto sommato destino.