E’ persino difficile trovare un punto da cui partire. Perché che questa squadra abbia problemi, problemi seri, è evidente da un po’. Anche se si sono mascherati con qualche vittoria prima della penultima sosta, anche se con tante attenuanti, date dal cambio di guida tecnica dopo 9 anni, date dalle tante novità portate dal mercato, date dai tantissimi infortuni, date dai pali e dalle tante occasioni sbagliate (ma sbagliare occasioni è un’aggravante, non un alibi). Mettiamole pure agli atti tutte e mandiamole a memoria. Ma è ora di aprire gli occhi davanti ai problemi di questa squadra, che si ripropongono tali e quali in ogni partita al punto da sembrare ormai cronici. E che non possono essere mascherati dal gol di Brescianini che ha salvato la squadra da una figuraccia tremenda a Cremona. Il dato di fatto è lì da vedere, in classifica: una squadra che viene dal recente passato che ben conosciamo sta scivolando inesorabilmente a centroclassifica, posizione figlia di una involuzione tecnica che non può non preoccupare e che, ripetiamo, è fotografata dalla classifica. Dice: scrivi come se l’Atalanta avesse perso, invece no. Obiezione: bisogna guardare le prestazioni, più che i risultati. E la prestazione è stata per larghi tratti sconcertante. Specie nel primo tempo, nuovamente. Con un’Atalanta lenta, tremendamente. Con la palla che cambia lato ma non va avanti, anzi spesso (troppo) va indietro. E l’aver trovato un pizzico di vitalità dopo il gol della Cremonese è persino ancor più preoccupante.