Atalanta, un punto prezioso (grazie a Carnesecchi) con una partita «anomala». Un pensiero su Scamacca e sull’Inter

commento. L’editoriale di Roberto Belingheri

Lettura 4 min.

I l bello del calcio sono partite come questa, dove non vedi la palla ma non perdi. A volte, domini e non vinci, che è esattamente quel che è capitato al Milan. La medaglia è la stessa, si tratta solo di essere dalla parte giusta. L’Atalanta a San Siro ha raccolto un punto che ne vale 3. Perché per tutta la partita il Milan è stato superiore sotto ogni aspetto. Quello tattico, perché l’Atalanta ha sempre subìto. Quello tecnico, perché l’Atalanta ha sbagliato tantissimo. E quello atletico, perché l’Atalanta ha sempre rincorso il possesso milanista, riuscendo quasi mai a contestarlo con efficacia per riconquistare palla e ripartire. Il punto arriva soprattutto grazie a Carnesecchi, che è un portiere che non fa solo parate «normali»: fa parate «salvaporta». E grazie al Var, che vede il calcio di Giraud a Holm e a un arbitro, Orsato, che applica una regola discutibile ma con uniformità di interpretazione. Dunque 1-1, il Bologna ora è avanti ma verrà a Bergamo domenica prossima. Fine del prologo, avanti con i punti di discussione: il domunio subìto, il rigore concesso, gli attaccanti, la partita di Scamacca, l’Inter e il turnover possibile.