Atalanta, sconfitta meritata. Ma due gol regalati (nati da due problemi noti) sono troppi. Le ambizioni? Non cambia nulla

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N emmeno il peggiore, il più incallito dei pessimisti avrebbe potuto pronosticare un pomeriggio così. Con l’Atalanta lanciata dalla vittoria di Verona, e la Roma presa da mille problemi e mille incertezze, era più che logico immaginare un altro film e un bel risultato sotto l’albero. Invece, l’Atalanta è stata punita pesantemente, certamente, nel punteggio, oltre i suoi stessi demeriti. Demeriti che però ci sono, e sono due in particolare i «demeriti» tecnici che ciclicamente ritornano, come zavorre. Ne parliamo nei punti che seguono.

1. Il gol all’inizio

Escludendo a priori che giocatori con esperienza internazionale «sentano» la pressione delle partite in casa più di quelle che giocano lontano da Bergamo, si ripropone il tema dei gol presi nelle primissime fasi della partita. Stavolta non era ancora terminato il primo giro di lancette. Il tema è sempre il medesimo: uomo contro uomo, difensori che salgono, basta un inghippo che l’avversario si ritrova davanti al portiere. Certo, ci ha messo del suo anche la sfortuna.

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Ma il tema tecnico è lì: rifaremo nei prossimi giorni i conti di questi gol incassati entro il 5’, problema cui nella scorsa stagione pareva essersi trovato il rimedio, mentre è riesploso specialmente nelle ultime settimane. Un accorgimento tecnico va trovato, per questi inizi tutti avanti che rischiano di mettere in salita - a volte rimediabile, altre no - l’andamento della partita e alla fine costano punti.