Dieci anni fa moriva Ivan Ruggeri. L’Atalanta nel cuore e il dovere della memoria

commento. Il ricordo di Roberto Belingheri

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Oggi, 6 aprile, ricorre il decimo anniversario della scomparsa di Ivan Ruggeri. L’ex presidente dell’Atalanta morì il 6 aprile 2013 dopo oltre cinque anni di malattia. Il suo ricordo s’interseca col tema della memoria di chi ha fatto l’Atalanta. Un tema che diventa tanto più importante proprio in una fase in cui un presente ricchissimo di successi «rischia» di abbagliare e cancellare il ricordo di chi è venuto prima.

I 5 anni di Mondonico, i 10 di Ivan Ruggeri. La centrifuga dei fatti, le centinaia di partite, i successi, le polemiche, le sconfitte. Gli acquisti e le cessioni, i campioni di ieri che vanno via e quelli di domani che arrivano. Tutto questo, alla velocità della luce, allontana il passato anche più del tempo che passa. Lo fa percepire meno di quanto meriti. Quindi l’Atalanta di Mondonico resta bella, bellissima. Ma sembra preistoria un po’ da reduci. E quella di Ruggeri, più recente, è ancor più sbiadita. Eppure non fu un capitolo tutto da buttare, anzi. Fu più Serie A che Serie B, di gran lunga. E in B, una sola volta fu fallito l’obiettivo. Il sogno europeo viveva anche con Ruggeri, ma il passo divenne un inciampo. Dieci anni fa moriva Ivan Ruggeri e ricordarlo, come per il Mondo e tutti gli altri che hanno fatto l’Atalanta, grande o piccola che fosse, è un dovere. Dovere ricordare per chi sa, dovere apprendere per chi non sa, per chi non c’era o ancora non aveva incontrato l’Atalanta sul suo cammino.