Finalmente, l’Atalanta: col suo gioco, consapevole, spregiudicata, vincente. E adesso si può provare a risalire

commento. Il post partita di Roberto Belingheri

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C i si perdoni il sarcasmo, ma adesso sì che possiamo dirlo: squadra ha giocato bene. E finalmente, ha giocato bene. E per davvero, ha giocato bene. Ha giocato bene facendo quel che ha fatto con grandi risultati in passato, ha giocato bene mettendo in campo quella continuità che era attesa da agosto, e si era vista solo a piccolissimi sprazzi durante la gestione Juric. L’Atalanta di Palladino è finalmente una squadra di calcio che ha una identità riconoscibile, che «gioca unita», come ha detto Scamacca con grande sincerità nella conferenza stampa della vigilia. L’Eintracht di Francoforte non è una squadra formidabile, è una squadra inferiore all’Atalanta, ma nessuna squadra può essere sesta in Bundesliga per caso. Ma Eintracht-Atalanta è finita 0-3. Anche i tedeschi hanno avuto le loro occasioni, specie in avvio. Ma poi l’Atalanta ha preso il comando della partita, l’ha dominata come eravamo abituati a vedere prima di questo avvio di stagione da incubo. Ha preso due pali e ha avviato la ripresa col piglio della squadra consapevole di essere più forte, e decisa a vincere. Uno, due, tre gol. Ko tecnico e i tedeschi sono spariti dalla partita. Dieci punti in classifica valgono di fatto la blindatura della qualificazione ai playoff, valgono una barcata di milioni di euro, valgono l’anticamera delle prime 8 posizioni, e un sogno a cui ora è impossibile non pensare. Perché c’è il Chelsea che sarà dura ma occorrerà fare risultato, ma poi l’Atalanta troverà il Bilbao in casa - che a quel punto potrebbe essere quasi fuori dai giochi - e l’Union Saint Gilloise in un’ultima trasferta che potrebbe valere tantissimo per entrambe le squadre. Saranno partite da vincere con tanti gol, per sistemare anche la differenza reti. Ma a questo penseremo. Ora è il tempo di goderci un’Atalanta ritrovata.