Glenn: «Grato a Ruggeri. Così mi offrì di tornare all’Atalanta»

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C iao, amici di Corner.

Oggi è l’anniversario della morte di Ivan Ruggeri, allora voglio dedicare a lui gran parte del mio nuovo articolo. Anche perché non tutti sanno quello che sto per raccontarvi, ma io lo voglio raccontare per dire quanto l’ho stimato, e quanto gli sono grato. Anzitutto, ricordo Ivan Ruggeri già quando era vicepresidente. Poi ha acquistato la società, dopo che io ho smesso di giocare, e di lui mi è sempre piaciuta veramente la grinta, la capacità di lottare per le sue idee, di fronte a chiunque. Che fossero le grandi società, o i governanti del calcio, lui diceva quel che pensava a testa alta e petto in fuori. Quanto era vicepresidente ovviamente non avevo avuto questa impressione, perché il ruolo non gli permetteva tanto spazio. Ma dopo, mi aveva veramente impressionato la sua personalità. Forse anche per questo suo modo di essere così diretto aveva poi avuto tanti problemi con i tifosi. Ma era un personaggio forte, capace. Poi, c’è questa cosa che vi voglio raccontare: lui stava per riportarmi dentro l’Atalanta.