La migliore Atalanta dell’anno: tridente o no, la chiave è sempre l’intensità (e non può essere vietato sognare niente)

commento. L’editoriale post-partita

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F on-da-men-ta-le. Non vengono altre parole per definire questa vittoria dell’Atalanta all’Olimpico contro la Lazio. Perché sistema la classifica dopo lo scivolone col Sassuolo, perché «misura» il potenziale dell’Atalanta contro una concorrente, perché rilancia le ambizioni europee, perché conferma che Musso può essere un punto di forza, perché pareggia con la Lazio gli scontri diretti. E soprattutto: perché dimostra che l’Atalanta riesce a fare l’Atalanta solo quando tiene altissimi i ritmi, l’intensità, la pressione. E questo a prescindere persino da tridente o no. Diventa secondario - o quasi - il tema se la rapidità di esecuzione è quella giusta, se la pressione viene portata senza pregiudicare l’equilibrio, se la qualità tecnica è alta e si riduce il tasso d’errore. Per tutto questo, Lazio-Atalanta può essere un tornante della stagione, che smentisce almeno in parte l’assunto in forza del quale questa squadra è sì forte, è sì in grado di puntare all’Europa, ma poi contro le big non fa quasi mai risultato. Ammesso che la Lazio sia una vera big, conta la classifica: è una concorrente stabile per l’Europa. E dunque, anche per questo la vittoria è fondamentale. Approfondiamo? Yes.