L’Atalanta c’è (di nuovo). Riflessioni su Koopmeiners, la condizione, Zappacosta, la difesa e il tifo

commento.

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R itrovata, again. Restituita a se stessa, un’altra volta. Come martedì scorso, dopo il Villarreal, adesso dopo il Sassuolo. L’Atalanta che vogliamo e che sogniamo, che conosciamo, eccola qui. C’è ancora, quando la luna è quella giusta nella testa e nelle gambe tornano l’intensità, le trame, gli anticipi, la pressione. Torna quel che è l’Atalanta da cinque anni, con qualche variante sul tema, certo, ma il retrogusto comincia a essere familiare. I segnali ci sono, nonostante Salerno e soprattutto dopo Salerno prendono un altro valore. Andiamo, al solito, per sintetici punti.

1. Koopmeiners, grande acquisto

Partiamo da lui perché c’era grandissima curiosità di vederlo titolare. A sorpresa, Gasperini ha messo il «vice de Roon» proprio nella prima partita da titolare di de Roon, dando un turno di riposo a Freuler. La sensazione è che l’Atalanta abbia comprato un grande giocatore. Un ragazzo d’intelligenza calcistica sopraffina, al punto che, vedendolo in campo, sempre nella posizione giusta, sembra a Bergamo da sempre, non da una manciata di giorni.