L’Atalanta e il Covid: Asl in ordine sparso, Lega in ritardo, protocollo ignorato. Un pasticcio che può falsare il campionato

commento.

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R icapitoliamo. Lo scorso anno a bloccare una partita di calcio ci ha provato la Asl di Napoli, e tutti a dire che non va bene. Però ebbe ragione: il ricorso del Napoli fu accolto e la partita con la Juve giocata successivamente. Tutti a dire che non va bene, ma siamo di nuovo qui, con le Asl che entrano a gamba tesa e bloccano partite in ordine sparso. C’è chi gioca con 6 positivi e chi viene fermato con 5. Chi addirittura viene fermato «un po’»: il Napoli, che prima può andare a Torino (Asl Napoli 1 dixit) e poi si ritrova 3 giocatori fermati (Asl Napoli 2 dixit). Riunione d’emergenza del Consiglio di Lega.

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E ti ritrovi a illuderti: ecco, arrivano i nostri, verrà dichiarata la supremazia degli organismi di governo del calcio e verrà ribadito che, sopra tutto, c’è il protocollo Covid aggiornato a dicembre 2021 che in 33 comode pagine disciplina ogni virgola su come si gioca col Covid. Invece no. Le Asl che intervengono sulle partite non piacciono e non vanno bene, e i fenomeni della Lega Calcio arrivano a babbo morto, minacciando ricorsi al Tar (!!!) e annunciando nuovi protocolli. Tutto ampiamente, irrimediabilmente, comicamente fuori tempo massimo, dato che le partite di oggi ormai non le si recupera più.