L’Atalanta è viva, lotta ed è in corsa per l’Europa. Tutto appeso all’ultima, nonostante la vergogna del calendario

commento.

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L a notizia vera della giornata, che potrebbe veramente cambiare i destini della stagione, è - e resta - il Venezia già retrocesso che pareggia a Roma. Quello è il risultato che ha stravolto la corsa all’Europa, anche al netto del risultato di San Siro. Risultato che va letto in controluce, perché che in casa della capolista l’Atalanta potesse perdere era nelle cose, ma la partita va vista e analizzata - ci sarà tempo - perché ha detto delle cose inequivocabili. L’Atalanta c’è, di testa e di gambe. Fino al primo gol del Milan la partita era in equilibrio quasi perfetto, i cambi l’hanno cambiata ma da San Siro, in vista dell’Empoli, torna una squadra certamente migliore di quella che avevamo visto in tante partite scialbe seguite all’eliminazione dall’Europa League. E’ tutto ancora aperto, insomma, ma l’Atalanta ha dimostrato di crederci. E grazie al pareggio del Venezia, questa sconfitta potrebbe incidere molto poco sui destini nerazzurri. Avanti per punti, al solito, alla fine di questo prologo.

1. Lo spirito giusto

Sarà stato il clima da grande partita, sarà stato il grande stadio, ma a San Siro abbiamo rivisto, come da previsione, un’Atalanta finalmente davvero «riagganciata» mentalmente al campionato. Di sicuro, la mancata contemporaneità delle partite - scandalosa, vergognosa - ha aggiunto un carico non da poco, perché sapere che la Roma ha pareggiato non può non dare uno stimolo in più a chi insegue.