L’Atalanta ha cambiato faccia un’altra volta. E senza intensità, si perdono le partite

commento. L’editoriale post partita

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I l primo tempo poteva anche essere una scelta. Il secondo, no. Se il primo tempo poteva essere un’idea - non parto a mille, aspetto il Bologna, metto Lookman e Hojlund dal 1’ per provare a ripartire in velocità - il secondo tempo doveva essere un’altra cosa. Doveva esserci un’altra Atalanta, un’altra intensità. Perché - se l'idea era quella - il primo tempo, pur brutto, era anche andato in porto secondo programmi. E dunque per provare a vincere occorreva un’altra marcia, che non si è mai vista. E al netto delle occasioni che pure si sono create, al Bologna è bastato poco di più per portare a casa la partita, in fondo con merito. L’occasione è doppiamente sprecata per via delle avversarie che avevano perso punti, e perché ora il Bologna si avvicina e, giustamente, ci crede. Vien da domandarsi come sia possibile che una squadra reduce da due vittorie, e che apertamente dichiara di puntare al ritorno in Europa, riesca a non avere pieno il serbatoio delle motivazioni in una partita certo difficile, ma non impossibile. Rientra, questo, nell’elenco dei misteri degli alti e bassi della stagione. E non si rispolveri il ritornello della pressione nelle partite in casa, perché stavolta l’Atalanta tutto ha messo in campo tranne che quella foga che tante volte in passato le ha presentato un conto salato.