L’Atalanta riparte, analisi di inizio anno: gli acquisti fatti, i nodi da sciogliere. E il carburante che fa fare un metro in più

commento. L’editoriale di inizio stagione

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U na quarantina di giorni passa rapida, eccome. Anche se quando finisce il campionato l’attesa per la nuova stagione pare sempre un oceano da attraversare. E invece op-là: dal 4 giugno, giorno del Monza e del ritorno in Europa League, all’11 luglio, giorno del raduno e primo giorno di scuola della nuova stagione, pare un attimo. L’Atalanta riparte, buon viaggio all’Atalanta. Davanti c’è da attraversare l’oceano del precampionato: 40 giorni di stop e ora altri 40 prima di scendere in campo al Mapei contro il Sassuolo. Fuori casa ma, come ben sappiamo e ricordiamo, neanche poi tanto.

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In mezzo, 40 giorni (e più, dato che il mercato come sempre finisce a campionato iniziato, il 1° settembre) per finire un lavoro che l’Atalanta ha ben iniziato, ma che ancora necessita di svariati passi. Vediamoli.

I problemi sistemati

L’Atalanta ha condotto tutta la scorsa stagione con due lacune tecniche completamente evidenti, e che il campo ha confermato in pieno: il portiere e l’esterno sinistro, in primis. Musso ha purtroppo confermato la sproporzione tra il suo valore tecnico e il valore pagato dall’Atalanta due estati fa, al momento dell’acquisto lampo dall’Udinese. E l’inadeguatezza tecnica di Musso rispetto allo standard dell’Atalanta e alla partecipazione al gioco richiesta da Gasperini al portiere ha determinato l’esclusione dell’argentino dalle partite finali della stagione.