L’Atalanta ritrova Muriel, non la forza di chiudere le partite quando si deve. Girone a metà: bilancio (comunque) ok

commento. L’editoriale post partita

Lettura 3 min.

L a notizia è Luis Muriel: è tornato, sorride, gioca, corre, scatta, fa gol. Questa prendiamola e mettiamola in cassaforte, perché Muriel che torna in palla diventa una grande arma in più per l’Atalanta (e tanti cari saluti a chi l’ha bollato come un ex giocatore mesi fa). Quasi tutto il resto, però (facciamo eccezione per l’evidente crescita di Hateboer e per la nuova chance concessa a Bakker), non fa piacere. Non fa piacere vedere di nuovo l’Atalanta non in grado di giocare su ritmi che le permettano di sottrarsi alla pressione avversaria, non fa piacere l’Atalanta che con un uomo in più non alza i ritmi e non crea le premesse per chiudere la partita, esponendosi al rischio che poi, puntuale e beffardo, ovviamente si concretizza. Non fa piacere vedere lo Sturm in 10 metterci l’anima e i subentranti dell’Atalanta entrare un po’ così, diciamo sottotono. E a questo proposito, su De Ketelaere gli indizi cominciano ad accumularsi. Così come cominciano a essere costanti le buone prestazioni di chi entra nell’11 iniziale, mentre chi entra dalla panchina incide meno. L’esito di tutto questo è un 2-2 persino giusto per quel che s’è visto sul campo, ma un 2-2 che non si può prendere come un risultato positivo. L’Atalanta ha comunque ipotecato il girone per via del pareggio dello Sporting contro il Raków, ma proprio per quel pareggio una vittoria in Austria avrebbe quasi chiuso il discorso. Talking points, avanti.