L’Atalanta trova le risposte che cercava (e soprattutto Muriel). Riflessioni su classifica, Coppa Italia, caos Covid

commento.

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I l risultato conta relativamente, per la partita che è stata. Ma bene, alla fine, anche il risultato, anche così rotondo, che restituisce all’Atalanta la sua dimensione, e anche mentalmente la riallaccia alla sua realtà dopo la sosta natalizia, dopo le vacanze, dopo lo choc di questi giorni passati a parlare più di scartoffie, protocolli, tamponi e sentenze che non di moduli, gol e classifiche. Non è stata una partita normale, ovviamente. Con l’Udinese che alla fine aveva meno assenti dell’Atalanta, tra infortuni, squalifiche e positività della penultima ora.

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Ma l’Udinese più dell’Atalanta aveva attraversato la tormenta della quarantena di gruppo, di tantissimi giocatori fermi per il tampone positivo, dunque era per i friulani la zavorra più pesante lasciata dal nuovo impatto del Covid. Il risultato mette a posto un po’ di cose rispetto al finale del girone d’andata, con quel pareggio faticosissimo a Genova, e dà qualche risposta a Gasperini. Vediamo, per punti.

La classifica

Adesso è terremotata da un calendario frastagliato come la costa norvegese. Impossibili approfondimenti veri: conta soprattutto il colpo d’occhio e con questa vittoria l’Atalanta è salda al quarto posto, e questo ha il suo peso fondamentale. Quarantuno punti a inizio ritorno sono un bagaglio eccezionale, considerando le difficoltà, gli infortuni, i tantissimi impegni. Quarantuno punti e, alla fine, la rosa delle avversarie è sempre quella. La Juventus andrà tenuta d’occhio sempre, ma il terreno da recuperare non è poco e all’Atalanta mancano i punti - teorici, certo - della sfida rimandata con il Torino.